lunedì 26 dicembre 2011

Feste e faccia tosta: di necessità virtù

... Fare il post a Natale sarebbe stato improponibile, non tanto per il tempo ma per il contenuto. Già quello della vigilia era sdolcinato oltre misura. E poi, in effetti, ho avuto da fare: ho letto il libercolo antinatale. Meno cinico del previsto, ma pur sempre fonte di sostentamento quando l'unica alternativa erano i triti e ritriti film natalizi pieni di buoni sentimenti e trascendentale prevedibilità. Eccoci alla fine della prima tranche di giorni di festa, in attesa del Capodanno che tutti angoscia ("cosa fai a Capodanno?" è una frase che inizia a circolare spaventosamente già da settembre). Ma non pensiamoci e facciamo finta di essere tornati alla normalità, almeno per un paio di giorni; oppure, facciamo i compiti per casa e pensiamo a un modo per sopravvivere alle prossime, ulteriori, non necessarie feste. La chiave di tutto è la faccia tosta, signori miei, e con questo credo di svelarvi l'acqua calda. Mai come in questo periodo dell'anno ci viene richiesta. Quante volte avete dovuto fingere copioso entusiasmo di fronte a un regalo osceno, tipo dei fazzoletti di carta decorati a tema natalizio o peggio, alla versione implementata di quello che volevate davvero? Da piccola avevo chiesto una Sbrodolina e mi è arrivato uno sconosciutissimo Tommasino, fate voi. E quante volte vi sono arrivate le sgradevolissime domande da parenti che vedete solo durante le feste; notate che non ho detto DELLE domande, ma LE domande. Esattamente quelle da non fare: ti sei laureato/a? Hai trovato lavoro? Ti sei trovata un moroso/a? Ma quanto pesi? No perché dall'ultima volta che si siamo visti mi pare che tu sia ingrassato/a. Voi come reagite? Quello che vi consiglio io è riempirvi le fauci di ogni sorta di materiale edibile (perché si sa, coi parenti ci si trova sempre a orario pasti... E non a caso) e schivate così ogni tipo di risposta. E 'sti cazzi. Oppure siate subdoli e passate al contrattacco: quello che preferisco in assoluto sono gli insulti mascherati da complimenti. "Come ti stanno bene i capelli! La protagonista di Flashdance li aveva proprio uguali!"; "Hai la stessa presenza scenica di qualcuno di famoso, ma non mi ricordo chi... Ah si: Galeazzi!" "E' bello che alla tua età tu abbia ancora il coraggio di mettere tutto quel trucco!". Qui si mette a tacere chiunque, oppure scatta la violenza. Ma volete mettere una bella rissa con il tedio dell'indesiderata riunione di parenti sgradevoli? Fate un po' voi. Magari così evitate pure la rognosissima tombola (per quanto, tocca dire, anch'essa sia spesso foriera di nervi tesi e violenza dovuti alla voglia di vincere, sempre e comunque) e tutto il resto. Con buona pace delle tradizioni, delle cartelle, dei fagioli, delle lucine e di tutto il resto. E probabilmente anche dei nonni.

Canzone del giorno: School's out, Alice Cooper
http://www.youtube.com/watch?v=qga5eONXU_4

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